I carabinieri recuperano una reliquia di San Giustino rubata a Paganica

 I Carabinieri della Sezione Antiquariato del Reparto operativo Tutela patrimonio culturale hanno recuperano 70 beni ecclesiastici rubati, tra cui per importanza spiccano una reliquia di San Giustino, Santo Patrono di Paganica (L’Aquila), rubato nel maggio 1992, dalla locale Parrocchia Santa Maria Assunta e il un dipinto del XIX secolo raffigurante “San Pietro Celestino con attributi papali”, rubato dalla Basilica di Collemaggio dell’Aquila, trafugato nel 2000 dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio di L’Aquila. Le indagini sono iniziate nel 2015, quando nel corso dell’abituale monitoraggio del mercato italiano ed estero, al centro delle attenzioni degli investigatori finiva un’operazione di vendita sospetta, da parte di una nota casa d’aste di Parigi, relativa ad una preziosa reliquia di San Giustino.

I successivi controlli, attraverso la comparazione dell’immagine con quelle contenute nella Banca dati dei beni culturali rubati, gestita dal Comando tutela patrimonio culturale, hanno permesso di accertare che il bene corrispondeva proprio a quello asportato dalla chiesa aquilana. Le successive indagini, coordinate dalla Procura dell’Aquila, hanno consentito di far rientrare, nel dicembre del 2016, l’importante reliquia, poi restituita alla parrocchia aquilana. Nuovi documenti acquisiti anche all’estero e diverse perquisizioni, compresa quella a carico di antiquario di Montecarlo, hanno permesso di accertare che il bene era stato venduto da un commerciante d’arte bresciano, che a sua volta lo aveva acquistato da un prelato locale e da un suo collaboratore, gia’ residenti in Abruzzo. Nel controllare le parrocchie presso cui il religioso aveva prestato il suo ministero, i militari hanno verificato che alcune di loro erano state interessate da furti di opere d’arte: nelle perquisizioni, condotte ad Imperia, di una casa dell’ecclesiastico e di una residenza per anziani (il prelato era presidente del Consiglio direttivo), sono stati individuati molti beni chiesastici e sequestrati 30 oggetti di epoca compresa tra il XVIII e XIX secolo, poiche’ risultati asportati dalla Chiesa di Borghetto D’Aroscia (Imperia) e da alcune parrocchie della provincia del capoluogo ligure.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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