Crollo hotel Rigopiano, secondo i periti le scosse terremoto non furono causa della valanga

Le scosse di terremoto registrate nella mattina del 18 gennaio non furono la causa della valanga che travolse l’hotel Rigopiano. Lo certificano i periti della Procura di Pescara: “Si puo’ concludere, con una ragionevole certezza, che le scosse sismiche non hanno giocato un ruolo causale diretto per il distacco della valanga, la quale viceversa e’ stata innescata per carico gravitativo”. “L’evento del 18 gennaio – aggiungono – puo’ essere considerato relativamente eccezionale per la sua entita’ e magnitudo ma certamente e oggettivamente prevedibile sulla base di analisi, anche routinarie, in materia di geologia, geomorfologia, nivologia, climatologia e ingegneria della montagna”, concludono i periti. Uno di loro, Igor Chiambretti, al Tgr Abruzzo la scorsa settimana aveva anticipato come si potesse “evitare la perdita delle vite umane. Il danno all’edificio era non evitabile, anche se l’edificio era costruito secondo buoni criteri, ma le pressioni di impatto erano tali che avrebbero distrutto anche un bunker in cemento armato”. 

”Non e’ possibile invocare un’eccessiva distanza temporale tra gli eventi di precipitazione intensa precedenti -prosegue la perizia della Procura scritta da Berardino Chiaia, Igor Chiambretti e Barbara Frigo – Stante la ricorsivita’ negli anni duemila, questi eventi non possono quindi dirsi eventi di precipitazione solida sconosciuti alla memoria storica (tanto collettiva quanto individuale) ed inusitati visto che gia’ nel marzo del 2015, e forse anche in altre occasioni prima di tale data, l’Hotel Rigopiano era rimasto isolato per tre giorni consecutivi a causa delle abbondanti nevicate. L’unico carattere sufficientemente peculiare ed anomalo della nevicata e’ stata la sua caratteristica termica (nevicata prevalentemente fredda per le basse temperature dell’aria e quindi a densita’ inferiore rispetto ai valori usuali per il settore adriatico della catena Appenninica) che ha, conseguentemente, influenzato l’equilibrio della materia del fenomeno valanghivo”. L’evento di precipitazione nevosa occorso nel periodo 15 – 18 gennaio 2017, in tema di causalita’ dell’azione non puo’ quindi avere alcun carattere d’imprevedibilita’, idoneo a perfezionare il requisito di eccezionalita’ di entita’, non solo perche’ poteva essere immaginato dall’agente modello sulla scorta delle previsione meteorologiche e degli avvisi di condizioni meteo avverse disponibili con largo anticipo, bensi’ anche perche’ si era gia’ verificato, diverse volte”. 

”Il bacino valanghivo al termine del quale era ubicato l’Hotel Rigopiano dimostra di avere tutte le caratteristiche morfologiche, morfometriche, vegetazionali e nivologiche per poter essere catalogato quale un sito valanghivo soggetto a fenomeni di magnitudo anche elevata con tempi di ritorno estremamente variabili (indicativamente da 3 a 12 anni per gli eventi di media magnitudo e da 36 a 72 anni per gli eventi di magnitudo estrema)”. E’ quanto si afferma nella relazione dei periti della procura di Pescara, Bernardino Chiaia, Igor Chiambretti e Barbara Frigo. ”L’analisi morfometrica sin qui svolta e la comparazione di diverse riprese aeree fotografiche (che coprono il periodo tra il 1945 e l’attuale) consentono di confermare la presenza di due conoidi miste i cui agenti morfogenetici e deposizionali sono ascrivibili, con sicurezza, ai processi gravitativi di versante (colate detritiche, valanghe, processi eluvio- colluviali e frane di crollo) – proseguono i periti -. Si rileva altresi’ una assoluta negligenza da parte dei soggetti preposti nel fatto di non aver considerato l’area in oggetto come area valanghivo (vedasi Capitolo 4), nonostante le notevoli storiche) emergenti, anche in assenza di studi specifici commissionati. Cio’ ha comportato l’omissione della messa procedure di protezione e/o di opere di difesa”. Dalla lettura delle carte aeree quindi si comprende come ”particolare il vallone che insiste sulla localita’ di Rigopiano, mostri evidenti e numerose tracce di attivita’ valanghiva avvenuta nel corso dell’inverno 1944-1945. Buona parte del bosco risulta rimosso lungo il percorso della valanga e la conoide e’ pressoche’ priva di alberi salvo alcune piante isolate – concludono i periti – Sono ben visibili, nelle valli limitrofe, numerose tracce penetranti (corridoi di deforestazione di colore grigio chiaro) causati dallo scorrimento di valanghe nella fascia occupata dalle faggete”.

Per salvare le vite umane era necessario evacuare l’hotel due giorni prima della tragedia. Lo scrivono i periti della Procura di Pescara: ”Tale evacuazione avrebbe dovuto avvenire gia’ dal primo pomeriggio del 16 quando sia i bollettini meteorologici e il relativo avviso di condizioni meteorologiche avverse sia il bollettino valanghe emesso dal Servizio Meteomont avevano confermato lo scenario di precipitazioni nevose intense e di possibile attivita’ valanghiva”

 Sara’ interrogato il 13 dicembre il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, uno dei 23 indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola. Nei mesi scorsi, Di Marco era gia’ stato ascoltato e aveva dichiarato di non essere a conoscenza della rottura della turbina Unimog destinata allo sgombero della strada provinciale 8: “Non mi era stato comunicato ne’ dal dirigente del settore Viabilita’ ne’ da altri dipendenti dello stesso settore viabilita’” . In quell’occasione il presidente della Provincia aveva anche riferito di non essere a conoscenza dei contenuti del Piano di Emergenza Provinciale: “Io sono stato eletto nel 2014 e – si legge nei verbali dei carabinieri forestali – la redazione o l’aggiornamento del Piano di Emergenza credo non sia piu’ di competenza della Provincia dopo l’approvazione della legge Delrio. Preciso di aver firmato nel 2016 una convenzione con la Regione Abruzzo con cui vengono trasferite le competenze di Protezione Civile della Provincia a tale ente”. Gli interrogatori degli indagati prenderanno il via all’inizio del mese di dicembre. Il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, sara’ ascoltato il 14 dicembre

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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