Stati generali di Forza Italia, Berlusconi carica il partito in Abruzzo

La telefonata di Silvio Berlusconi e l’intervento del vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani sono stati i due momenti principali degli stati generali del partito svoltisi a Pescara, all’Aurum. Parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e amministratori dei territori si sono ritrovati per confrontarsi in vista degli appuntamenti elettorali oramai prossimi, a cominciare dalle Regionali. 

La telefonata di Silvio Berlusconi

”Io credo che l’eccezionalità della situazione politica nazionale non debba compromettere la coesione dei programmi e dei contenuti della nostra coalizione”. Lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente agli stati generali di Forza Italia in Abruzzo. “Sta piuttosto a chi ha voluto dare vita al governo Conte riuscire a far valere quelle stesse idee e quegli stessi contenuti nell’azione di governo nazionale. Un’azione che appare ancora confusa e contraddittoria, caratterizzata da provvedimenti disastrosi per le aziende e i lavoratori come il cosiddetto Decreto Dignità”. 

“La nomina di Tajani a vice mio è un atto politico dal significato molto chiaro, siamo e vogliamo restare parte integrante dell’Europa, parte integrante del Ppe, della famiglia, della democrazia e della libertà in Europa. Vogliamo un’Europa dei popoli e non dei burocrati, solidale e non egoista, con un’unica politica estera, un’unica politica della difesa. L’Europa viene prima di tutto, dopo due guerre ci ha dato la pace e la libertà che non si possono perdere”

Berlusconi ha aggiunto: “i 5Stelle confermano non soltanto di essere del tutto inadatti e incapaci di governare, ma anche di essere prigionieri delle vecchie ideologie della sinistra, che anche la sinistra ha ormai abbandonato. Quindi”, ha aggiunto, “di tutto l’Italia avrebbe bisogno meno che di politiche vetero-comuniste, pauperiste, giustizialiste, illiberali, che gia’ stanno dando effetti preoccupanti”. “Forza Italia – ha aggiunto – combattera’ una dura battaglia in Parlamento sui temi economici e del lavoro. Speriamo con tutto l’aiuto del centro destra di riuscire a correggere la rotta di questo esecutivo dei 5Stelle. Con questo provvedimento i Cinque Stelle confermano non solo di essere del tutto inadatti e incapaci di governare, ma anche di essere prigionieri delle vecchie ideologie della sinistra, che anche la sinistra ha ormai abbandonato. Quindi di tutto l’Italia avrebbe bisogno meno che di politiche veterocomuniste, pauperiste, giustizialiste, illiberali, che già stanno dando effetti preoccupanti”. 

“Per noi è importantissimo il provvedimento sulla non appellabilità delle sentenze di assoluzione. Se una persona è stata trovata innocente e assolta, basta. Il processo è finito”. Così il leader azzurro, Silvio Berlusconi, parlando in diretta telefonica agli stati generali di Forza Italia in Abruzzo. “Serve una riforma della giustizia per assicurare il diritto ai cittadini a un giusto processo, cioè la differenziazione tra i giudici e i pm, una nuova disciplina delle intercettazioni, del diritto alla difesa, della custodia preventiva e cioè non si va più in galera senza un processo e una condanna se non per reati violenti, introduzione dell’istituto della cauzione come in America – ha continuato Berlusconi – e poi tempi dei processi entro la media europea: ci vogliono 1120 giorni per una sentenza di primo grado, in Olanda 98 giorni. Non pretendiamo questo, ma almeno di restare dentro la media europea” 

“Per costruire una casa basta l’autocertificazione preventiva”. Così il leader azzurro, Silvio Berlusconi, parlando in diretta telefonica. “Se uno vuole costruire una casa, manda una lettera al Comune, poi la costruisce rispettando le leggi urbanistiche e i regolamenti sanitari, solo alla fine arrivano le autorità ispettive e di controllo per certificare che tutto è stato costruito regolarmente e in tempo per rimettere a posto le cose o emanare una pesante imposta. Così riparte tutta l’edilizia che ha perso 550 mila posti di lavoro con la sinistra al governo del Paese”. Continuando la discussione dei punti del programma, Berlusconi ha sottolineato che c’è bisogno di “meno tasse sulla famiglia, sul lavoro, sulle imprese, sulle partite iva, Flat tax contro evasione ed elusione, via le imposte sulla prima casa e sulle donazioni”. “Sulla successione vorrebbero introdurre il 45 per cento su ciò che un padre e una madre, dopo una vita di lavoro e di sacrifici e risparmi, hanno messo insieme, questo è da evitare. Inoltre, si deve razionalizzare la macchina dello Stato, occorrono meno vincoli dall’Europa, più sicurezza per tutti, più garanzie per ciascuno, cioè riforma della giustizia” ha concluso.

L’intervento di Antonio Tajani

“Forza Italia deve essere guida del centrodestra, vogliamo tornare a governare questa regione che forse poteva fare di più”. Così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, parlando delle prossime elezioni regionali abruzzesi, a margine degli Stati Generali di Forza Italia che si sono conclusi nel pomeriggio a Pescara. “C’è da sviluppare il turismo, la crescita. L’Abruzzo è una regione che ha sofferto molto alla quale sono particolarmente legato visto che ci ho fatto qualche anno il militare, credo che si possa guardare con più attenzione all’Abruzzo che è parte importante del Mezzogiorno – ha detto Tajani – e proprio perché puntiamo alla rinascita del Mezzogiorno puntiamo anche alla rinascita dell’Abruzzo”

“Nessuno parla del Sud, nessuno parla del Mezzogiorno, i Cinque stelle sono venuti a prendere i voti ma non hanno un progetto. Serve un piano per le regioni meridionali che punti sulle grandi opere, le grandi infrastrutture”. A dirlo a Pescara, nel corso degli stati generali di Forza Italia, il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. 

 Il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani chiude al reddito di cittadinanza e mette il sud come priorita’ dell’azione politica del partito. “Il reddito di cittadinanza – sottolinea – non e’ una soluzione, innanzitutto, perche’ non potranno pagarlo, non si possono utilizzare i fondi europei e quindi dove troveranno i soldi?”. Tajani, pone l’accento sul Mezzogiorno: “Non ne parla piu’ nessuno. Al sud serve altro, uno sviluppo che punti a dare lavoro ai giovani, servono infrastrutture, alta velocita’, porti in grado di accogliere navi sempre piu’ grandi e serve sviluppare una politica turistica, sviluppare gli aeroporti e una rete di infrastrutture digitali che permettano ai giovani anche delle aree interne di poter continuare a lavorare a casa loro. Questo si puo’ fare con un fondo che raccolga tutti i soldi europei non utilizzati dalle regioni, aggiungendoci soldi privati, delle banche, ma anche dei fondi pensioni, Cassa depositi e prestiti, Banca europea degli investimenti e i soldi del piano Juncker. Per avere un pacchetto che abbia un effetto leva che porti investimenti fino a 150-200 miliardi di euro per tutto il sud. Questa e’ la politica per la crescita dell’Europa”.

“Berlusconi sara’ candidato alle europee, mi auguro che possa essere capolista nel sud Italia proprio per dare un segnale forte”, ha detto ancora Tajani, a margine dell’incontro “Forza Italia – Stati generali in Abruzzo”. “Noi vogliamo ripartire dal Mezzogiorno. Tutti sono venuti a prendere i voti al sud e – ha aggiunto – poi sono scappati senza fare piu’ nulla, questo non e’ un buon modo di fare politica”.

  “L’Italia non deve essere lasciata sola, come non devono essere lasciate sole la Grecia, Malta, cioe’ i paesi del mezzogiorno d’Europa. Bisogna pero’ affrontare a livello strategico, non basta fermare una, due, tre navi perche’ diventa soltanto un palliativo. Serve investire in Africa e serve impedire che partano le navi da li'”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a proposito della questione migranti, parlando a margine dell’incontro “Forza Italia – Stati generali in Abruzzo” in programma all’ Aurum di Pescara. “Saro’ in Niger tra due giorni – ha proseguito – e li’ gia’ si sono visti i risultati perche’ due anni fa sono passate in Niger per andare in Libia 300mila persone, quest’anno ne sono passate solo 10mila, grazie agli investimenti che ha fatto l’Unione europea e ai campi che sono stati realizzati per ricevere e smistare i rifugiati. Quindi serve un’azione forte in Libia e in tutta l’Africa sub – sahariana, per impedire che in futuro continuino ad arrivare migranti che noi non possiamo accogliere perche’ le cifre saranno enormi. Ricordo soltanto che nel 2050 ci saranno 2 miliardi e mezzo di abitanti in Africa”

 “Faremo una battaglia per una politica agricola comune, sta iniziando il dibattito sul nuovo bilancio comunitario, noi non vogliamo che venga tolto un euro all’agricoltura. Dobbiamo intanto avere piu’ fondi da utilizzare, e da utilizzare meglio, quando non si utilizzano vuol dire che e’ colpa delle amministrazioni locali, per questo – ha concluso – ho proposto un fondo che riunisca tutti i fondi non utilizzati”. Al termine dell’iniziativa Tajani ha incontrato i rappresentanti locali della Confagricoltura

Le parole di Anna Maria Bernini: D’Alfonso se ne deve andare 

 “D’Alfonso se ne deve andare, la sua posizione di senatore e presidente della Regione Abruzzo è conflittuale e insostenibile ed è vergognoso che un Partito democratico che ha ululato in maniera ingiusta al conflitto d’interessi per vent’anni, lasci un presidente di Regione che del conflitto d’interesse sta facendo la sua bandiera”. Cosi’ il capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, in merito al doppio ruolo del governatore-senatore Luciano D’Alfonso e della situazione politica abruzzese in particolare frizioni tra Fi e Lega sulla scelta del candidato presidente alle prossime elezioni regionali. “La dialettica con la Lega è sempre stata di accrescimento, noi viviamo sui territori come a Roma, una collaborazione in crescita che si basa su un rapporto di rispetto e valorizzazione reciproca ma anche un po’ di competizione. Crediamo nei nostri uomini e nelle nostre donne sui territori e alla sana competizione e diciamo vinca il migliore”, ha concluso sul tema Bernini. 

“Non voglio commentare la scelta di nostri partner di fare campagna acquisti. Abbiamo persone che lavorano con noi, che credono nei nostri valori e nei nostri principi, che rimarranno con noi e che cresceranno”. Così il capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, a margine degli Stati Generali del partito in Abruzzo, rispondendo ai giornalisti sull’esodo verso Fratelli d’Italia e Lega di esponenti di Fi. “Non è un esodo. Abbiamo amministratori molto motivati sui territori che stiamo motivando ancor più fortemente con una ristrutturazione e riorganizzazione del partito, che il presidente Berlusconi ha avviato più di un mese fa e prosegue con le nomine di Antonio Tajani e di Adriano Galliani e con congressi comunali e provinciali che si celebreranno in ottobre”, ha detto ancora la senatrice.

“Abbiamo bisogno di un’Europa solidale che metta gli stati membri di fronte alle loro responsabilita’, l’immigrazione non e’ di oggi, non e’ di ieri, non e’ di ieri l’altro, e’ un tema strutturale che va affrontato una volta per tutte”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, a margine dell’incontro “Forza Italia – Stati generali in Abruzzo” in programma all’ Aurum di Pescara. “Al netto dell’attivita’ del ministro Salvini, il premier Conte purtroppo dai vertici europei non ha portato a casa nulla, anzi – ha sostenuto – e’ tornato indietro con meno di quello che avevamo quando si era seduto al tavolo. E’ tutto basato sulla discrezionalita’ degli stati membri, dicrezionalita’ nell’accogliere i migranti, discrezionalita’ nel fare gli hotspot, non ci serve la discrezionalita’, ci serve l’impegno e la solidarieta’. Finche’ il presidente Conte non portera’ a casa tutto questo si proporranno purtroppo problemi drammatici come quelli che stiamo vivendo. Noi siamo quelli che hanno fatto nel 2003 l’unica vera, grande liberalizzazione del mercato del lavoro attraverso un galantuomo che si chiama Marco Biagi. Abbiamo fatto la riforma del mercato del lavoro che ha portato due veri, autentici, milioni posti di lavoro al nostro Paese”. “Il decreto Dignita’ e’ semplicemente una cosa indegna. E’ un indegno slogan, e’ una propaganda vuota che fara’ danno alle imprese e ai lavoratori”, ha detto ancora la capigruppo al Senato dI Forza Italia, Anna Maria Bernini.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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