Metamorfosi di una vita: a Pescara presentazione del libro e mostra su Lucrezia De Domizio Durini

La mostra “Metamorphosis of a life” che inaugura la prima tappa nella città di Pescara e proseguirà itinerante per l’intero 2018 in città italiane e straniere, prende passo dalla pubblicazione di Pierparide Tedeschi “Metamorfosi di una vita. Lucrezia De Domizio Durini Arte, cultura e società internazionale dagli anni 70 a oggi”, appena edito da Mondadori (italiano e inglese).
La mostra “Metamorphosis of a life”, ideata e curata da Giorgio D’Orazio – condirettore della Biennale Arte e Industria della Croazia (Labin 2016), curatore indipendente e giornalista per importanti testate italiane – è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, nella persona dell’assessore Giovanni Di Iacovo, e da d’ogmamediactivities.

L’appuntamento di sabato 15 luglio 2017 a Pescara, si divide in due precisi momenti. La presentazione del libro, all’Auditorium Petruzzi di via delle Caserme alle ore 18, alla presenza dell’autore Pierparide Tedeschi, a cui segue la proiezione del film-documento Non ti scordar di me del regista Gianluca Stuard. E successivamente l’inaugurazione della mostra, al vicino Circolo Aternino di piazza Garibaldi alle ore 19:30. La mostra resterà aperta fino al 13 agosto 2017 prima di spostarsi nella successiva tappa italiana (apertura: dal venerdì alla domenica, dalle ore 18 alle 22, ingresso libero).

LA MOSTRA
Per l’esposizione “Metamorphosis of a life. Lucrezia De Domizio Durini Arte, cultura e società internazionale dagli anni 70 a oggi” ci si appropria del libro e, “decostruendolo”, se ne produce una atipica e interessante installazione di pensiero attraverso immagini (fotografie artistiche e documentali, testimonianze scritte).
Il curatore attraverso un’attenta analisi e un acuto studio del volume mette in atto un lavoro di testimonianza storica di contesti e personaggi internazionali che hanno attraversato gli ultimi 50 anni in un contesto artistico sociale e culturale irripetibile. L’intento primario di Giorgio D’Orazio non è soltanto rendere un omaggio a Lucrezia De Domizio Durini, una tra le figure “storiche” nel mondo dell’arte internazionale, all’autore Tedeschi, che magistralmente testimonia un importante momento storico, e ai grandi personaggi che hanno condiviso, vissuto e attraversato mezzo secolo di alte tensioni culturali, impareggiabili rispetto alla crisi intellettuale, culturale ed etica che siamo costretti a vivere nelle varie sfaccettature del nostro quotidiano. Lo scopo primario del curatore è altresì quello di rendere ai fruitori un messaggio chiave che mette in luce quanto siano necessari oggi più che mai il ragionamento di confronto, la sedimentazione antropologica, l’esempio di grandi uomini, l’indipendenza, l’energia libera e creativa.
«Accanto ai ritratti dedicati a Lucrezia De Domizio Durini da grandi autori – fotografie artistiche spesso destinate a prestigiose testate internazionali oppure disegni originali esposti in famose mostre – si scoprono foto documentali, estratte dal libro come vere e proprie pagine, che ritraggono personalità e momenti della scena culturale mondiale degli ultimi 50 anni» scrive il curatore Giorgio D’Orazio nel testo che introduce alla mostra. «Dagli amici di Lucrezia ai luoghi di Lucrezia il passo è breve: la narrazione visiva affronta infatti gli spazi espositivi, le residenze e le strutture che hanno ospitato vita e lavoro della baronessa Durini, mettendo in luce opere, allestimenti e appuntamenti d’arte che hanno fatto storia. E non mancano alcuni spaccati privati, come la passione per l’alta moda, fra collezioni di vestiti, cappelli e scarpe, che rappresentano un’altra sfaccettatura della affascinante personalità di LDD».

IL LIBRO
Grazie a un appassionato racconto in presa diretta e al contributo di importanti fotografi scorrono sotto i nostri occhi alcuni degli eventi culturali più innovativi e dirompenti che hanno segnato cinquant’anni di storia italiana e internazionale, con al centro il lavoro, la vita e la personalità in continua evoluzione di Lucrezia De Domizio Durini, i suoi rapporti con personaggi come Joseph Beuys, Gino De Dominicis, Michelangelo Pistoletto, che hanno segnato il linguaggio artistico della seconda metà del Novecento e aperto la strada alle tendenze contemporanee più innovative, critici e curatori come Pierre Restany e Harald Szeemann, i quali hanno rivoluzionato i codici della comunicazione visiva, direttori di prestigiosi musei e istituzioni tra cui Thomas M. Messer del Guggenheim Museum e Felix Baumann della Kunsthaus di Zurigo, galleristi d’avanguardia come Ronald Feldmann a New York, Yvon Lambert a Parigi, Lucio Amelio e Peppe Morra a Napoli, filosofi, poeti, scrittori, giornalisti, editori, protagonisti della musica e dello spettacolo come Michael Ende, Hans-Georg Gadamer, Ernst Nolte, Christoph Becker, Gian Ruggero Manzoni, Arturo Schwarz, Giorgio Gaslini, Lina Wertmüller. Un work in progress che mette le numerose situazioni di cui Lucrezia De Domizio Durini è stata protagonista in rapporto al succedersi degli avvenimenti storici, alle metamorfosi del costume e della società. Sequenze di eventi che ci fanno rivivere un’epoca irripetibile ormai entrata nel mito, da cui emerge in controluce il valore del tempo, realtà emarginata in un’epoca di consumi rapidi come la nostra ma che rappresenta, afferma Lucrezia De Domizio: “l’unica verità di noi stessi, solo patrimonio che ci appartiene totalmente e possiamo gestire con indipendenza e libertà”.

LA PROTAGONISTA
LUCREZIA DE DOMIZIO DURINI Personaggio atipico del sistema dell’arte contemporanea, opera da circa 50 anni nel campo della cultura internazionale. Ha collaborato con i più importanti artisti dell’Arte Povera e del Concettuale italiano. Operatrice culturale, giornalista, editrice, collezionista, mecenate, il suo nome è particolarmente legato a Joseph Beuys.
L’AUTORE
PIERPARIDE TEDESCHI Giornalista e consulente editoriale, dirige l’europeo (www.leuropeo.net). E’ stato direttore editoriale di Risk arte oggi, caporedattore di Psychologies Italia e L’Uomo Vogue, responsabile attualità e cultura di Vogue Italia. Premio speciale della giuria al Concorso giornalistico nazionale Pietro Bianchi, docente di Politiche editoriali all’Istituto Europeo di Design di Milano, ha collaborato con Il Mondo, Il Sole 24Ore Domenica, il Quotidiano Nazionale e la Radio della Svizzera Italiana. Ha curato mostre di arte contemporanea, fotografia e scenografia. Assistente alla regia al Piccolo Teatro di Milano, finalista al premio nazionale di sceneggiatura I Girasoli, ha diretto il film Beuys frames presentato nel 2014 al New York City Independent Film Festival.

IL CURATORE
GIORGIO D’ORAZIO, giornalista e curatore, ha scritto e scrive per diverse testate italiane – come Il Giornale dell’Arte, Repubblica (Guide, D, A&F), Il Sole 24 Ore/Domenica, Arte&Cronaca, Il Centro – occupandosi prevalentemente di arte, cultura, enogastronomia. Ha curato e co-curato progetti culturali e mostre in Italia e all’estero, in spazi pubblici e privati, ed è presente con i suoi scritti in diverse pubblicazioni d’arte.

 
 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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